10.4.08

Disequilibrio/Stranezze

Ieri dopo tanto tempo avevo voglia di suonare e di comporre. Ho passato un'ora e mezza a strimpellare al piano cercando tonalità, suoni struggenti, melodie. Alla fine mi sono divertito e ho suonato qualcosa che mi è piaciuto.
D'altro canto, oggi sono ufficialmente stanco. Di leggere fumetti. Ne ho abbastanza. Desidero un libro, senza figure, una pausa, lunga o breve. Voglio ridurre un po' le cose, dosarmele, negli ultimi tempi ero un po' scoppiato, ho letto tanto, troppo, tutto e adesso sono esploso. Meglio fermarsi un attimo che non gustarsi le cose. Non è la fine di una passione o di un vizio (già, perchè a volte non so scegliere il termine giusto e tutto si confonde), ma un attimo di respiro. Non ce la faccio più di nuvole parlanti. Troppe nuvole parlanti.
Forse sono proprio i fumetti che mi hanno reso così: lontano dalla folla, dalla massa, dalle compagnie di cazzoni, amante dei "pochi ma buoni", vivente della solitudine riflessiva, pensante personale e autonomo. Faccio molta fatica ad affezionarmi alle persone. O forse no, forse mi sbaglio. Faccio fatica ad allontanarmi dalle poche persone che ho, ma mi affeziono facilmente a chi conosco. Ma rimango freddo. Stranamente freddo. Non riesco a capire perfettamente come sono e come mi vedono gli altri. Pro o contro? Positivo o negativo? Alcune persone che mi vogliono bene non le cago di striscio perchè non mi interessano, altre che non mi cagano di striscio hanno tutta la mia stima e il processo è inverso, altre volte sono chiuso e riservato, altre volte scherzo quando ci sono persone a cui sono affezionato e che mi vogliono bene.
E torniamo alla passione. I fumetti mi dividono. Da una parte mi sono escluso automaticamente da gran parte dei coetanei, chi lo sa, magari sono anche persone come me, un po' antisociali, ma non mi sono mai interessato e il contrario. Dall'altra ho conosciuto persone meravigliose grazie a questa passionvizio che mi porto dietro.
Non so come comportarmi, nè come affrontare tutte le miliardi di operazioni, cose, fatti, eventi che mi accadono ogni giorno. Mi sento sempre più stanco e demoralizzato su tutto, a partire dalla scuola.
Già, se prima, quattro anni fa, ero contento, convinto, soddisfatto della scuola scelta (liceo linguistico), adesso non più: ho la sensazione di uscire da quella merda senza niente sulle spalle e soprattutto senza elementi utili per i miei sogni. Perchè i sogni son desideri, giusto? Che senso ha impararsi a memoria la formula chimica dell'acido linoleico se dopo, in un futuro, non ne farò mai uso? Che senso ha analizzare una poesia d'amor cortese, facendo collegamenti con stilnovismo, poesia trobadorica e descrivere le diverse tipologie di lodi alla donna? Cosa mi servirebbe non adesso ma poi? Ne vale la pena? Sistemi di secondo grado, equazioni irrazionali, calcolo della parabola e farsi un culo così per cosa? Perchè? Mi sento stranamente dubbioso, come se tutti i mattoni di una casa costruita in 17 anni crollassero a poco a poco, tutti quanti. E non ho abbastanza cemento da rimetterli apposto. Cambio d'umore in quindici minuti, prima al settimo cielo, poi nell'oscurità dell'Ade e mi basta poco, veramente poco. Preferisco la solitudine e dopo due minuti desidero compagnia. Ho bisogno di un abbraccio da parte mia che racchiuda la forza di trovare pace, di tranquilizzarmi. Cazzo, l'adolescenza è una gran brutta merda e voglio che finisca e quando finisce già la rimpiangerò per aver bruciato occasioni che non avrò più. Oggi sul banco di scuola c'era una scritta, una frase: "La verità è limitata". Ho aggiunto un "Io sono limitato". Alla fine non va mai come vogliamo e questo provoca rabbia, rancore, e questo rancore diventa represso fino a portarti ad un'implosione.
Ka-Boom!

1 commento:

Unknown ha detto...

A parte che la poesia francese del duecento devi saperla se vuoi essere un uomo brillante che rimorchia gente di classe, Lucifero docet.
Poi persone mervigliose, caspita! Per ll resto siamo tutti d'accordo.
L'unica cosa, ecco, se vuoi un abbraccio, tutti quelli che vuoi. :)

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