20.11.07

Solitudine: sì o no (Tema di Italiano)

Essere soli è un'esperienza allo stesso tempo bellissima e straziante. Schopenhauer affermò che uno degli interessi principali dei giovani dovrebbe essere imparare a sopportare la solitudine perchè questa è una fonte di felicità e tranquillità d'animo. Sono pienamente d'accordo con questo pensiero. E' bene precisare che stare in solitudine non vuole necessariamente significare essere fuori da ogni contatto sociale. Ci sono momenti nella vita, periodi brevi o lunghi, in cui stare da soli, rilassarsi, rimandere nel silenzio di una stanza rotto solo dal suono delle note di un pianoforte aiuta. Sono dell'idea che la mente in qualche modo si apra come si ti dicesse: "Questo è il tuo momento. Solo tuo. Vivilo!". Infatti vivere costantemente con altre persone porta inevitabilmente a trascorrere momenti comuni, irrilevanti, quasi inutili. Io non amo particolarmente vivere insieme agli altri. Odio il sistema di questa società cieca. Non comprendo il divertimento del sabato sera dei giovani che lo trascorrono in alcool e sigarette. L'alternativa è la solitudine, ma una solitudine felice. Mi piace trascorrere il sabato sera a riflettere, a sfogarmi, a liberarmi di tutto, a trovare quella pace interiore che raggiungono sempre gli indiani. Essere soli insegna ad aprire gli occhi e vedere in faccia la realtà senza sentirsi dire le frasi fatte e prive di significato che dicono i coetanei. Finalmente si può esprimere la propria idea, senza la paura di essere giudicati (perchè il giudizio degli altri equivale alla classificazione a vita, sbagliata, della persona che si è). C'è bellezza nella solitudine.
Al contrario di Schopenhauer, nell'Antico Testamento un passo recita così: "Guai a chi è solo perchè se cade non ha chi lo sollevi". Non condivido questa idea di solitudine. E' vero che chi non è abituato a stare solo può passare dalla solitudine alla depressione: basta pensare ad un ragazzo che improvvisamente viene escluso da un gruppo di amici. E' solo e pure triste. Dalla solitudine alla depressione il passo è corto. Si sa che la vera depressione non è uno scherzo e può portare a conseguenze molto tragiche. Si cade in un enorme buco nero dal quale è difficile uscire. Non sono affatto d'accordo con la frase: "[...] se cade non ha chi lo sollevi". Non è vero. Nei momenti tristi c'è sempre qualcuno che saprà aiutare la persona in questione: i veri amici, per esempio, sanno sempre trovare le parole giuste al momento giusto. Il suicidio non è una conseguenza della deprimente solitudine, ma il metodo più ignobile di farla finita di chi non riesce a sopportarla. Dice Schopenhauer: "[...] imparare a SOPPORTARE la solitudine [...] è una fonte di felicità". Sopportarla, non viverla. Prima ho detto che c'è bellezza nella solitudine, ma bisogna saperla vedere e apprezzare. La solitudine malvissuta porta alla depressione, la depressione alla pazzia, la pazzia alla tragedia.
Purtroppo quest'idea di "solitudine malvagia" ha portato l'intera massa ad aver continuamente bisogno di altri contatti umani, anche se con idee completamente opposte tra il gruppo di persone. Da questo nasce la moda: il fare qualcosa perchè tutti gli altri lo fanno. E' una forma di prostituzione morale in un mondo impersonale (i quindicenni che rubano e fanno violenza per volere di ragazzi con qualche anno in più non si accorgono di quello che stanno facendo?). Se si pensa con la propria testa nella massa di persone, si viene inevitabilmente esclusi. Dove si può trovare la felicità personale, quella voglia di rendersi conto di essere VIVI, di sapere che si è una delle poche persone in un mondo di macchine, di tranquilizzarsi internamente perchè anche senza bere al savato sera si sa che la felicità si trova in tante altre vie, lo si scopre solo stando da soli, non in mezzo alla gente.

3 commenti:

Smart ha detto...

dei vecchi romanacci ;) dicevano sempre: "in medio stat virtus".
nel senso che tutte le cose vanno bene basta non abusarne.
Va benissimo la solitudine, soprattutto quando vuoi prenderti un po' di tempo per te stesso, riflettere o anche solamente non avere nessuno vicino che ti rompe il cazzo e puoi fare quello che più ti aggrada. Va male quando rifuggi da tutti costantemente e ti isoli: l'uomo è un animale sociale e solo nel rapporto con gli altri può migliorare ed evolvere.

Come Va benissimo uscire a bere e fumare (fidati è divertente, ma tanto lo capirai tra qualche anno, tranquillo :D ) basta non farlo tutti i giorni.
Moderazione.

Fine lezione dell'anziano Moranda (che si sta rompendo i maroni in negozio :( )

kekko ha detto...

alla tua età nn avevo certo la tua chiarezza di pensiero...nn ce l'ho nemmeno ora così...complimenti matt

Anonimo ha detto...

bravo, complimenti, grz xkè mi hai aiutato a completare u tema ke io ritenevo palloso, mi hai fatto kapire la vera soitudine !!!!!!!!!!!bravo

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