28.10.08

MoS Memories: Reincontrarsi nel deserto

Stavo camminando per Metropolis. Anzi, quella che una volta era Metropolis. Anche se non c'erano più i palazzi, le strade e gli intrecci di vita delle persone, mi ricordavo tutta la vecchia grande città che tante volte ero riuscito a salvare.
Le luci, la vita.
Ora un deserto.
Una pagina del Daily Planet rotola cullata dal vento. L'ho presa in mano, era datata 4 luglio. Era la pagina dell'oroscopo: "La costellazione ti dona una felice giornata". Un sorriso amaro in faccia e lasciai andare il foglio. Sentii dei passi dietro di me, una mano che prendeva il foglio svolazzante e una voce roca che conoscevo bene.
"L'ho sempre detto che l'oroscopo è una gran stronzata" mi dice. Mi giro e quasi non lo riconosco.
"Bruce" gli dico "Da quanto tempo...". Bruce lascia andare il foglio, non mi viene incontro. La sua faccia è rugosa, ha pochi capelli grigi in testa, meno muscoloso, ma con il solito sguardo di cavaliere oscuro.
"Clark" mi dice "Che cosa è successo per tutto questo tempo? Dove sono andati tutti?"
Faccio una pausa. Non gli rispondo subito. Mi siedo per terra e guardo verso l'orizzonte.
"Abbiamo fallito" gli rispondo. Lui stringe i pugni, fa qualche passo e poi si siede di fianco a me. Era stranamente silenzioso, non è da lui. Tira fuori un pacchetto di Lucky Strike dalla tasca, un pacchetto rovinato, ne tira fuori una. La mette in bocca. Guardo il tabacco e la sigaretta comincia a creare un piccolo fumo. Bruce mi ringrazia e aspira.

"Dieci anni" mi dice "Dieci fottuti anni. Il tempo è passato così lentamente.."
Rimango in silenzio. Poi decido di ignorare la sua frase e chiedergli una cosa:
"Dove abbiamo sbagliato dieci anni fa
Bruce finisce la sigaretta, la getta sul terreno.
"Devo andare, Clark."
"Andare dove?" gli chiedo.
Lui non ha la maschera, ma solo il mantello. Eppure in quello sguardo vedo il Batman di dieci anni fa.
Bruce comincia a correre. E' ancora veloce. Potrei seguirlo, potrei sorpassarlo, potrei costringerlo a dirmi tutto, perchè sicuramente mi sta nascondendo qualcosa. Ma non questa volta. Questa volta non serve prendersi a pugni a faccia.
Questa volta siamo io e quel che resta del mondo.

Continua su "MoS Memories: Riflessi dei giorni di ieri"

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