5.9.07

Auto blu che danno il rosso

Sono da sempre il simbolo del potere: le auto blu. Per chi le usa sono il segno tangibile di essere entrato nella cerchia di chi comanda (nella Casta, direbbe Gian Antonio Stella); per chi le vede sfrecciare per le vie della città (incuranti di pedoni o semafori) sono spesso l’immagine della soverchieria e dello spreco.
Ebbene, intorno al loro numero, l’Italia, secondo uno studio condotto da Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani, ha battuto l’ennesimo record mondiale: da noi il parco di “auto blu” è triplicato passando, in due anni, da 198 mila a oltre 574 mila vetture.
In uso a Stato, Regioni, Province, Comuni, Municipalità, Comunità montane, Enti pubblici, Enti pubblici non economici e Società misto pubblico-private.
Una crescita esponenziale, avvenuta nonostante la legge del 1991 che limitava l’uso esclusivo delle auto blu ai soli Ministri, Sottosegretari e ad alcuni Direttori generali: da allora (magari nei periodi pre-elettorali) si è sempre parlato e promesso di regolamentazioni e tagli.
Invano.
Come detto, la classifica dei paesi che utilizzano le “auto blu” vede oggi al comando l’Italia con 574.215 seguita, a distanza notevole, dagli Usa con 73.000, dalla Francia con 65.000, dal Regno Unito con 58.000, dalla Germania con 54.000, Turchia con 51.000, Spagna con 44.000, Giappone, con 35.000, Grecia con 34.000 e Portogallo con 23.000.

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