L'unica cosa che manca di quando giri un film è la relazione con gli altri registi.
Mi spiego meglio.
Se io, regista, giro un film, so benissimo che quel lavoro sarà mio, personale, ma inevitabilmente solitario. E lo spettatore si adatta alla capacità visiva di quell'unico regista per tutta la durata del film: apprezzerà o disprezzerà i dialoghi, le musiche, le inquadrature, lo sviluppo della storia, la recitazione...
Togliendo i dialoghi e la recitazione (che molto spesso non c'entrano niente con il regista), un film bello si vede dagli altri tre punti sopra elencati.
Il problema è che il regista è quello come quello è il suo stile. Facciamo un esempio: se una volta tanto i film panettoni di Natale italiani non fossero girati dai Vanzina, ma da Pieraccioni, Benigni, Verdone, molto probabilmente saranno film diversi nella tecnica o nella storia.
E da qui inizia la mia idea, un progetto forse laborioso, complicato, difficile e lento.
Cercare di chiamare qualche regista (aspirante o già, nel suo piccolo, famoso) e fare un lungometraggio composto da corti musicali, senza dialoghi. Solo una canzone o musica a corto, raccontando storie di ogni genere (escludendo il puro intrattenimento).
Una (forse) ambiziosa opera undergrond, più sporca e meno disneyana di "Fantasia", uno dei classici più belli della sana e vecchia animazione.
Ora bisogna solo trovare la gente che vuole divertirsi per quello che sta facendo.
19.8.07
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